domenica 19 aprile 2009

Napolitano: "basta con i post omnibus!"

Avvertenze: -leggere dopo le 01.00 a.m. a cervello alterato, ascoltando l'ultima traccia di Phallus Dei degli Amon duul II

Sento il bisogno di dirlo: stasera Report ci ha regalato una puntata splendida.
Ho l'impressione sempre più marcata che questo paese cada a pezzi. Nel senso che è quasi irrecuperabile. Sopravvive grazie ad un patrimonio produttivo e infrastrutturale -ereditato- che sta dilapidando. Ed annega sempre più a causa di debito pubblico -anch'esso ereditato- abnorme, insostenibile. Che ambiguità. Mi sembra che l'attuale situazione previdenziale sia abbastanza emblematica. E' una specie di truffa Ponzi. In un sistema c.d. normale funziona che uno versa i contributi per poi riceverli quando conclude la carriera lavorativa sotto forma di pensione. Invece, in un sistema c.d. italia funziona che uno versa i contributi per pagare le pensioni di quelli che ci vanno adesso. Nella speranza che altri dopo verranno a pagare la sua. E nel timore che intervenga una qualche riforma che corregga la distorsione facendo sparire contributi, aumentando l'età lavorativa, riducendo la pensione.
Una cosa che funziona in questo paese? la pastiera di mia madre. Questa battuta non funziona. Funziona l'espressione radical chic, almeno leggendo i giornali. Maurizia Paradiso che alla fine del Chiambretti night sviene in diretta pure funziona.
Insomma, qualcosa ancora va.
Gli Italiani si domandano: Thomas Wolfe è patetico come sembra? Quasi quasi mi leggo qualcosa. Ho sentito di uno in facoltà che ha smesso di farsi le canne ed è passato ai reality tipo la Fattoria. Non so mica quanto ha fatto bene.
Come dice Ghezzi prima che parta la sigla di Fuoriorario: buona visione.
[La sociologia main stream si concentra molto nell'evidenziare la posizione di forza in cui si trovano i mass media come mittenti di un messaggio, ma così facendo lascia scoperta da trattazione un'altra posizione particolarmente aggressiva molto diffusa. Semplificando: è ovvio che, avendo la facoltà di scegliere il "contenuto" di un messaggio, agisca sul destinatario dirigendo la sua concentrazione su questo o su quello. La tutela della libera informazione è volta proprio a garantire un pluralismo informativo e ad evitare che vi sia la capacità di qualcuno di determinare univocamente dove rivolgere l'attenzione pubblica. Mentre non è ovvio che il mittente cerchi di indirizzare anche l'anima del destinatario, cercando di renderlo complementare a se stesso e "internizzarlo". Anche se a pensarci bene è impossibile che ciò non avvenga. Si potrebbe tornare indietro nel tempo e addomesticare i Neandertaliani bombardandoli con Piero Angela. Sono stati fatti studi a riguardo, utilizzando due gruppi di scimmie. Le scimmie sottoposte al "trattamento Superquark" sviluppano sonorità jazz ben 8 volte più velocemente di quelle sottoposte al placebo.]

Non esiste talkshow che non abbia un pubblico in studio. Un pubblico che non si capisce se sia finto, reale, pagante, pagato. Questo pubblico artificiale mima il dover essere del pubblico reale. Il pubblico a casa guarda il pubblico in studio che guarda il talkshow. Apparentemente il pubblico in studio svolge un ruolo positivo, una sorta di Longa Manus del pubblico in casa che si appropria dello spazio che gli spetta in studio, come interlocutore imprescindibile e non trascurabile. Nei fatti finisce solamente per essere eretta un'ulteriore gigantesca barriera fra pubblico a casa e messaggio spedito dallo show in studio. Il pubblico a casa, infatti, permane nella sua condizione di passività e di impossibilità ad intervenire, che viene addirittura accentuata dal filtro del pubblico in studio, in quanto esso pone il tipo che il pubblico a casa deve assumere, la norma a cui deve sottomettersi.
Il pubblico in studio è ormai una parodia del pubblico a casa, che viene ridicolizzato dallo stesso meccanismo che lo ha reso innocuo. Per questo viene sostituito senza problemi da risate e applausi registrati. La funzione educativa è stata assolta talmente bene che per fare economia di costi si possono direttamente inviare segni essenziali, facilmenti decodificabili dal soggetto oltre lo schermo: "ora ridi"(risate) "ora indignati" (faccia seria del conduttore-intervento forze dell'ordine) "ora annuisci con la testa" (gli applausi).
Certamente il soggetto a casa non è meramente passivo, e difficilmente un individuo che guarda un programma scelto a caso (che non "elegge" lui) può finire per ridursi nello stato comatoso del pubblico artificiale. Altrettanto certamente, tuttavia, è di continuo costretto a tenere alto il suo senso critico (o senso extra-spettacolo perchè costruito al di fuori di quello spettacolo, anche detto senso-ragno perchè suona "hero") per resistere alla pressione della maschera che lo show gli impone.

Nelle soap opera, dove larga parte dei segni viene offerta dall'uso delle musiche, la presenza del pubblico diviene palpabile grazie all'incompetenza recitativa degli attori congiunta alla inverosimiglianza della sceneggiatura. In questi casi tutto diviene fatto su misura di un certo tipo di pubblico, a cui lo spettatore a casa deve uniformarsi se non vuole essere escluso. Il pubblico da soap opera non esisteva prima della soap opera stessa, è la stessa tipologia delle soap opera a crearlo appositamente. Oppure boh?

p.s.
il presidente della Repubblica giustamente non approva questo post. E neanche io.

3 commenti:

  1. Questo post inaugura una lunga serie di "scritti corsari"?
    Oppure vogliamo iniziare a guardare "un posto al sole"?

    Meglio ancora: iniziamo con il fondare delle emittenti private...
    che poi non si sa mai...

    ps. L' Italia eredita di tutto, e infatti la sera trasmettono L'eredità

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  2. Postilla:
    Continuo a rimanere allibito di fronte ai talk show, dove il conduttore parla con un ospite mentre intorno un pubblico inerte e passivo assiste alla conversazione. Cioè, gente che guarda altri parlare, non partecipa, sta lì solo come osservatore. Ride alle battute, applaude, si commuove, ma non parla. Giustificabile se fosse inteso come voyeurismo, interpretazione poco verosimile però.
    Guardo le trasmissioni come le invasioni barbariche e mi concentro sulle facce della gente in studio. Cantanti che parlano di sé, vanesi, e la gente lì solo apparentemente (?) interessata, taciturna.
    Sarò strano io a trovarla una situazione strana.

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