martedì 31 marzo 2009

Non siamo soli. Episodio 01 - Signov Covvado...

Se questo è un uomo.

Ed anche questo è uno dei nostri.

Tirare le somme e farsi un esame di coscienza.
Forse siamo solo dei poveri repressi.

giovedì 26 marzo 2009

Guzzanti C. > Guzzanti P. > Guzzanti S.



si beh satira contro il potere, bla bla, molto critica, aggressiva, je fate male ai politici, ecc.
Però Sabrina Guzzanti ad Annozero è imbarazzante. Proprio imbarazzante. Io ci ho provato a ridere, sul serio, e non ci riesco. PER ME E' NO! "X" (cit. Maionchi)
Il padre,invece, è da un po' che ha abbandonato il pdl. E dice di tutto peggio di prima.
Nel frattempo a qualche frequenza radiotelevisiva di distanza, c'è Chiambretti che ormai è leader incontrastato.

venerdì 20 marzo 2009

la firme, emblema di una convivenza difficile

Dai fratello spassiamocela dai, noi ciovani, ogni attimo va vissuto fino in fondo, sulla moto, la fica è fica mica ortica, troppo divertente,ieri sera è stato fantastico, daje, adoro il rischio, matusa, xkè ognuno di noi è unico, amo viaggiare, x qll ke mi dai: grz 4ever, sfidare i limiti, che sapore ha la felicità, nettuno non ti fa fare nuove esperienze, che palleee, che noiaaa, pioveee,è scialla fratè, allo stadio tt gladiatori, come i 300 spartani, rum e pera shottini daje, ho creduto in me stesso e se lo farai anche tu voleremo insieme, non voglio perderti,you are my angel, se tajamo a barcellona,quando c'era lui, se devastamo/arkolizzamo/sfasciamo spakkamo yeah, la musica la senti nell'anima, sogno 1sogno e nel sogno ci 6 tu,xkè io so' come mi vedi, chord of my heart, grazie blasco, grazie liga, braveheart...

EVOLVETEVI!?

La Direzione

martedì 10 marzo 2009

nostalgia del futuro



Grazie a mack per questa chicca: il mondo secondo i Testimoni di Geova nel caso in cui ci convertissimo tutti, preso da un opuscolo "evangelico" (propagandistico per i puristi del laicismo).

Certo che mica male (avete notato quanto si spiscia Orzobimbo?). Io però ci metterei anche i dinosauri per i servizi di trasporti pubblici. Per andare da una fattoria all'altra portando la felicità, capite?

lunedì 9 marzo 2009

Cristiano

Siamo in treno. Cristiano è molto concentrato, occhi fissi sul gameboy rispolverato da non si sa dove. Noi altri pensiamo ai fatti nostri, ormai siamo quasi arrivati. Improvvisamente alza lo sguardo, impreca di cuore, e notati i nostri sguardi interrogativi tutto dispiaciuto ci informa: "che palle regà, m'hanno avvelenato er pokemon".
-So' problemi, cristià!

giovedì 5 marzo 2009

il mondo è pazzo


secondo me questo cos', quest'uomo, merita di essere osservato con cura. Bello, nevvero?

concentrato-succo-frullato-flambè.

[considerati i temi toccati da gingko, considerato che questo blog è ancora agli albori, considerato che non ho nemmeno un'idea chiara/sicura nè l'arroganza di credere a quello che scrivo, Vista la legge sulle pari opportunità, Visto il pisello delle statue greche, visto blob l'altro ieri sera, Dato che ho appena bruciato letteralmente uno scarafaggio vomitoso-bleah]:

Va combattuta ogni ipocrita opposizione al regime, o al “sistema”. (Con ottica generalista) i gruppi politici del centro sinistra, e a maggior ragione dell’attuale sinistra che si connota per la sua matrice essenzialmente sterile e strumentale- vanno letti per quelli che sono: manifestazioni di regime, circo. Analogalmente la cosiddetta opposizione artistica, musicale, come il caso dei cantautori delle vite a margine e degli esclusi, va considerata come del tutto fuorviante. L’orizzonte del potere che loro contestano è limitato, di conseguenza la loro critica è inutile, falsa. Il potere politico, nel senso greco del termine “politico”, non può che identificarsi in ogni relazione fra uomini che l’umanità si è data nella sua organizzazione generale. Se si decide di orientare consapevolmente la condotta umana, non si può che partire dalla comprensione del funzionamento dell’intera rete di relazioni umane, così come si presentano in un dato istante storico. Un “ribelle” che non studia e non pensa, è quanto di più deleterio possa esistere. E’ strumentale allo status quo. Peggio: è morboso. Le scritte nei bagni “ribellarsi è giusto e naturale” spaventano per quanto sono miopi (il termine “giusto”, il termine “naturale”).
La limitatezza e inadeguatezza dell’attuale ceto intellettuale a suscitare cambiamenti di sorta, è mostrata dal sopravvivere di una ridicola concezione dell’arte. Ad essa si attribuiscono funzioni che nella prassi si snobbano. Si dileggiano. L’arte continua ad essere identificata con pratiche quali la scultura, la musica, la pittura, ecc. L’oggetto d’arte permane racchiuso all’interno di una cornice, anche quando questa cornice viene intenzionalmente cancellata dall’artista. L’arte premoderna sopravvive senza alcuna ragion d’essere, a detta dello stesso “fare” del mondo dell’arte, che pur di umiliare il pubblico, umilia giustamente sé stesso chiudendo merda in un barattolo e chiamandola opera d’arte. La stessa pop art può essere letta come tentativo di spostare il centro focale dell’attenzione del pubblico fuori di sé, reindirizzandolo verso il resto della società. In generale tutti i presunti artisti che con le loro opere cercano di fuggire dalla tela, in quanto non sia solo mera opera di marketing (o al contrario ancor di più quando così è), tentano di urlare che l’uomo sta guardando dalla parte sbagliata.

L’arte odierna non può allora essere circoscritta ai musei. Va anzi ricercata ovunque: negli indirizzi di politica economica, negli hedge fund, nelle mature corporation, nell’evoluzione del diritto così come nelle tecniche pubblicitarie e videoludiche. La tecnica ha preso il sopravvento.(??)
Ogni oggetto d’arte è sempre ideologia e propaganda, nella misura in cui partecipa di una certa visione del mondo, spesso composita e inconsapevole;
- L’oggetto d’arte ha una funzione critica, quando consapevolmente mostra i limiti di una certa visione del mondo, non necessariamente per negarla.
-La sincera opera artistica assolve sempre una funzione di ricerca, in quanto descrive (in uno dei tanti modi possibili) una situazione e in quanto cattura e rilascia un preciso spettro di impressioni nel pubblico;
- Per il tipo d’uomo “nichilista”, l’unico modo d’essere dell’arte che gli è consono consiste in una qualche sorta di giustificazione del mondo. Non in senso reazionario, ma in senso esistenziale. Una rappresentazione artistica, mostrando uno scorcio di vita isolato da un preciso contesto e ornandolo con una poetica il più possibile intuitiva ed affermatrice, concede dignità alla vita stessa e rende possibile la sua accettazione con rinnovata energia.

Nell’ispirazione del lavoro di ricerca che vuole scoprire le meccaniche dei poteri e ha come orizzonte finale irraggiungibile l’indirizzare consapevolmente l’azione umana vi è una furia progressista che a sua volta va osservata e indagata, e che è – at the end of the day- probabilmente il lascito di una vocazione metafisica incomprimibile.
Per ora il traguardo più importante raggiunto è che l’uomo si guarda allo specchio e non si riconosce più come un “uno”. Si guarda allo specchio e non vede un "individuo" unitario. Ritengo sia molto.

problemi tecnici

"E QUESTA ROBA DOVREBBE FACILITARMI LA VITA???!!" disse il vecchio prima di scagliare, disperato e frustrato, il computer fuori dalla finestra.

Dato che (io alceverde) sono tutt'altro che nu maC' 'ei CompuTèR (come direbbe Paolantoni), dopo aver sperimentato le modifiche al Template che "permettono di visualizzare solo una parte dei post più lunghi nella home e rimandare con appositi link alla lettura per intero del post"- cosa che sarebbe stata molto utile per permettere una migliore fruibilità del blog- ed avendo riscontrato che però:
-per qualche motivo mi toglieva la foto dell'amato Michelino;
-metteva l'etichetta a caratteri cubitali appena finito il post (orrendo da vedere);
-pubblicava il link "continua a leggere" anche per i post che erano inclusi totalmente nella home;
Ho deliberato che AFFANCULO LE MODIFICHE DEL TEMPLATE.
Vi tenete i fottuti post lunghi tutti dentro la home, e se non vi va bene fuffa, siete dei rompicoglionisvogliatifiglidicagna che si spaventano appena c'è un po' di ciccia. E QUINDI NON VI VOGLIAMO. Tipo risposta dei tizi che subiscono un rifiuto: "chi non mi vuole non mi merita".
Tutto ciò è molto triste.

mercoledì 4 marzo 2009

Omaggio al Nume Tutelare - La politica come rischio (seconda parte)

L' ermeneutica della nuda vita contiene infatti due rappresentazioni. La sua origine è l' inesauribile processo di interpretazione dell' uomo, che gli affida storicamente la sua umanità. Questo però rende possibile da un lato l’appropriazione del monopolio di questa interpretazione da parte del potere. Dall' altra poiché questa interpretazione si estende all' infinito, non si esaurisce mai in un' unica forma del potere, anzi continuerà ad eccederla. Quindi la nuda vita è insieme la catena che ci tiene legati al potere e la scure che ci libera sempre di nuovo da esso. Per questo motivo il potere descritto da Foucault è così potente ed insieme così fragile: esso è così duttile da applicarsi ad ogni forma di esistenza, anzi da generarle per potersi applicare ad esse, ma insieme per fare questo deve continuamente mettersi in discussione e rinnegarsi. Ora, c' è un luogo in cui questo processo di auto-smentita subisce un' accelerazione fulminea. Questo luogo è l' arte.

Nell' arte emerge l’eccedenza dell’ermeneutica della vita. Da essa non viene fornita alcuna soluzione particolare riguardo al "divenire ciò che si è". Il suo compito è invece quello di far apparire l’eccedenza di questa domanda (la domanda su cosa costituisce l’umanità dell’uomo) rispetto a tutte le sue risposte. In tal modo nell’arte, la vita viene raccolta in una forma così esemplare della sua eccedenza, da esibirla come refrattaria ed irriducibile ad una forma particolare, e quindi disponibile ad accoglierle tutte quante. A questo punto è chiaro quanto sia peculiare la salvezza cui mi riferisco quando parlo dell' arte. Una salvezza tutt' altro che rassicurante, che racchiude in sé l’estremo contenuto liberatorio ed insieme l’estremo contenuto dispotico. Più che di salvezza, sarebbe corretto parlare di rischio. Infatti, l’esposizione della vita soggetta ad inesauribili interpretazioni, è insieme esibizione della necessità che essa venga assoggettata di volta in volta a poteri diversi, e che essa se ne liberi sempre di nuovo. Questo arrischiarsi nella ricerca dell’umano, non fornendo particolari risposte, ma ostentando la sua inafferrabilità definitiva, è il compito dell’arte e deve divenire il compito della politica. Nietzsche per primo indicò la via nel tracciare i principi della "grande politica" o della politica come tentativo con l’ umanità. Il nazismo ha mostrato volto mortifero di una politica come rischio che non mette a rischio se stessa. Debord e i situazionisti, per primi hanno realizzato l' identità tra arte e politica, facendo irrompere le avanguardie tra le maglie della società dello spettacolo, politicizzando il gioco.
Non è un caso che Foucault chiami l’unica forma di resistenza che sembra prospettare "arte di non essere governati". Ed il suo sorriso ne è una testimonianza.

Gingko

Omaggio al Nume Tutelare - La politica come rischio (prima parte)

E' giunto il momento di rendere omaggio all’attuale (e provvisorio, credo) nume tutelare di questo blog. Senza avere la voglia, né la possibilità di indugiare in una ricognizione del pensiero del nostro Michelino, ritengo che chiarificare il senso di una mia visione estetico-critica, sorta dal contatto con alcuni aspetti della teoria foucaultiana, possa rendergli maggiore giustizia rispetto ad un compendio anonimo. Come avrete intuito dal mio precedente post, arte e salvezza (ed il loro problematico rapporto) sono per me tematiche imprescindibili ed inscindibili per una comprensione di svariati fenomeni del moderno. Siamo in una campo totalmente diverso da quello di Foucault, eppure la sua inarrestabile macchina (o, con lui, "dispositivo") è così potente che può operare anche al suo interno.

La contorta via che ho percorso prende l' abbrivio dall' assunzione foucaltiana che il potere, almeno oggi, non possa essere pensato in termini repressivi. Esso ha bisogno piuttosto che tutto un campo di piaceri, condotte, abitudini, discorsi, si dispieghino in un territorio sul quale attecchire le sue maglie normalizzatrici. Il processo emancipativo è precisamente il processo di spiegamento del vivente che può essere utilizzato come materiale per un dispositivo di sapere-potere coestensivo alla nostra vita, alla vita del vivente appunto. L' emancipazione è l' iscrizione della vita all' interno del potere che controlla e sorveglia. Questa prospettiva sembra non lasciare alcun margine di riscatto all' individuo, catturato all' interno di questo orizzonte, anzi formato (in senso forte) proprio da esso. L' assoggettamento gli è coessenziale, le sue categorie di pensiero, le sue condotte, sebbene apparentemente in scontro dialettico con quello di altri individui, rientrano tutte all' interno di uno stesso sistema di norme.

A questo punto è lecito interrogarsi, oltre Foucault e grazie a Foucault, se sia lecito o meno attendersi una qualche salvezza in questo freddo reticolo individuante e normalizzante. La mia risposta è affermativa. Per esser tale deve essere tassativamente una salvezza dell' irriducibile o dell' eccezione. Anzi essa si radica sull' assoggettamento delle masse. Il limite di certo approccio marxista è quello di essere non solo una filosofia sulla norma, ma anche della norma. Ciò lo intrappola in una unilaterale visione pseudo-scientifica o proto-oggettiva, all' interno della quale l' uomo perde uno dei suoi volti di luce.

L' uomo deve cercare la sua umanità, secondo il nietzschiano "facciamo un tentativo con l' umanità", perché non ha con sé più alcun Dio che gli indichi come portare a compimento una umanità pre-stabilita. Nel progettare la sua umanità, egli è esposto alla cattura di questa umanità in dispositivi di potere sociale. Questa ricerca è l' epifenomeno dell' essenza storica dell' uomo. L' uomo diviene, e le strutture di potere sono l' ermeneutica che di volta in volta sciolgono l' enigma su cos' è l' uomo. Per questo quella di Foucault è un' archè-ologia o una genealogia. Foucault cerca l' origine delle determinate forme di esistenza politica dell' uomo che si danno di volta in volta nella storia.

Viene da sé quindi che cercare una liberazione definitiva dell' umanità, sovra-storica, significa intraprendere l' impossibile opera di rianimazione del vecchio Dio, e con lui di un umanità definita una volta per tutte. La macchina mitologica di Foucault quindi, sarà sempre qui ad infliggerci l' eterna pena di Sisifo, perché l' uomo è animale storico, e all' interno di questo spazio del divenire, l' umanità dell' uomo viene interpretata necessariamente in strutture di potere. Ma non indica piuttosto questo decreto mitico, la via autentica per la nostra liberazione?

by Gingko

domenica 1 marzo 2009

Il tribuno del popolo (televisivo) n.1

Lista di personaggi della tv troppo imbecilli per essere veri. O al contrario: troppo imbecilli per non essere veri. Anzi: troppo imbecilli per non essere morti.

In ordine di apparizione:
-Massimo Giletti. Iudicatio istruttori: non recuperabile;
-Simona Ventura. Iudicatio istruttori: non recuperabile;
-Mike Bongiorno. Iudicatio istruttori: con l'attenuante della vecchiaia;
-Fabrizio Frizzi. Iudicatio istruttori: con l'attenuante del cognome;
-Aldo Biscardi. Iudicatio istruttori: con l'attenuante dell'essere sopravvissuto.

Pene comminate, rispettivamente:
- dono temporaneo di facoltà intellettive con annesso obbligo di riascolto dei suoi talk show domenicali al pieno delle facoltà.
-le si toglierà il trucco, e le sarà cancellata la memoria. Poi sarà obbligata a lavori domestici assistendo contemporaneamente alla trasmissione dei suoi programmi. Ogni volta che penserà "che oca la conduttrice", riceverà una scarica elettrica non mortale;
- non si ritiene di poter procedere; per fare opera di utilità sociale sarà tuttavia inserito in un reality show insieme a Sgarbi, senza altri partecipanti.
- si sancisce il divieto di procreare, purtuttavia può rimanere in libertà;
-non si procede per assenza di giurisdizione: il caso verrà spostato al tribunale degli animali.