sabato 28 febbraio 2009

Ego te baptízo

Questo blog ha due referenti principali: alceverde e gingko.
alceverde è una specie di amministratore delegato, gestisce in delega il blog e pubblica i post.
Contemporaneamente è redattore insieme a gingko: sia alceverde che gingko scrivono post.
Dato che il primo post di gingko è stato appena pubblicato, si ritiene da questo momento effettivamente costituito questo blog.
Clap clap clap e clap.


Tuttavia è confermato- per il momento- il carattere di cellula staminale di Michelino Foucault. Nessuna decisione sull'impostazione che assumerà è stata ancora presa.

La Direzione

Sull'apporto salvifico del pop più nudo

La canzone nella sua forma più nuda, spoglia,banale, merita uno sguardo teologico. Non è difficile rinvenire in essa elementi inquietanti e, non di rado, ci si offre in un orizzonte minacciato da fitte ombre. La si può fischiettare in macchina, certo; ma che il suo ruolo sia mortifero e congestionante, anestetico e oppiaceo è altrettanto evidente. Questa irriducibile ambiguità deve essere guardata più da vicino.

Il principio di questa ambiguità è la sua nudità. Il nudo è lo scheletro. E' ciò che si recupera dopo una violenta scarnificazione (ogni scarnificazione è violenta). Il concetto di scarnificazione rimanda alla rovina, o riduzione a carne morta, di ciò in cui prima pulsava di sangue vivo, e che reggeva sullo scheletro. La nudità quindi contiene al suo interno una struttura di raddoppiamento: le ossa nude deposte affianco alla rovina della carne asportata. Lo scheletro e l' appendice inservibile. Ma questo sdoppiamento non è altro che l' unità dell' inconciliabile.
La canzoncina breve ed in sè conchiusa è quindi la testimonianza nuda scheletrica e violenta di un passato (sempre logico e non cronologico) florido e grasso. E' quindi la morte. Al fondo di un' esistenza così spettrale, dove scovare la salvezza? E' bene dire da subito che la canzoncina non salva. Essa ha invece una funzione iniziatica ed introduttiva alla salvezza. Sta alla salvezza in un rapporto di rinvio. Ma questo rinvio innesca un cortocircuito. La salvezza cui allude non è mai posseduta; essa rinvia a sua volta alla nudità della canzone generando un circolo forsennato. Le spoglie annoiate del suo lessico essenziale, le sue strofe semplici e quadrate, il suo incedere cristallino, come cristallina sa essere solo la morte, è fallato da un buco. In questo modo il cantautore piatto e gradevole provoca suo malgrado un foro logico. Il fondo nascosto di quella nudità, scrutabile solo attraverso questo foro, è la salvezza. L' esorcismo degli spiriti diabolici, e quindi di ogni Spirito, getta un fascio di luce sugli spiriti a venire. Su questo a -venire si libra incerta la canzone pop. Si tratta di una promessa. Ogni promessa infatti prende le mosse da un ineffabile. In tal caso l' ineffabile è questa nudità imperscrutabile. La canzone in causa canta il sole, le ombre, il fanciullo, il freddo, l' amore, il vento, la tristezza. Ha a che fare con elementi ultimi, di fronte a cui l' esistenza, mai paga di elemnenti ultimi eppure impossibile senza di essi, non può che porsi una domanda. Il cane, la carezza, la morte, il respiro, la voce, tutti questi pretendenti allo status di elemento sono in realtà i segni (simulacri) originari del nostro appartenere al mondo. Cos' è questo sole che il poeta canta, proprio nell' immediatezza del messaggio più povero e banalizzato? In cuor nostro sappiamo che proprio ciò che è taciuto, ciò che ci si presenta in tutta innocenza e purezza è ciò che è più degno d' interrogazione. Questo è il foro, l' apertura praticata esattamente nel cuore della nuda poesia, da cui ci si attende salvezza nella misura in cui sempre di nuovo siamo chiamati a rispondere alle domande che la parola più spensierata e simulacrale pone.

by Gingko

anonima depressi

Qualunque sia la vostra situazione, i vostri problemi, la causa della vostra rassegnazione, non avete motivo di disperare.
Il mondo è vostro. Il mondo è nostro. Il mondo è suo. Suo.
Si può essere in prigione, si può avere una deformazione fisica, si può essere l'ultima persona sulla Terra, il mondo rimane lì per te: basta ricordarsi di essere vivi.
Il mondo è nostro e CCCP è con noi. Nulla ha senso, quindi tutto può essere trasformato in un atto di potenza, unico figlio riconoscibile nell'autenticità dell'esistenza.
Pensateci un momento e vi accorgerete che anche l'ossigeno ha un sapore imperdibile.
Brindate.

venerdì 27 febbraio 2009

Iago ride

Iago ride.
Ride.

Non è significativo?

mercoledì 25 febbraio 2009

Fuoco e fiamme! Fuoco e fiamme!

Ancora un caso. Si diffonde a macchia d'olio la moda del darsi fuoco. Svolta tradizionalista però: stavolta non lo si è fatto per sport, ma secondo le motivazioni usuali.

derive pericolose nel gioco del monopoli

Lettera indirizzata al Presidente del Camera dei deputati Gianfranco Fini

Gentile Presidente,
mi rivolgo a Lei per portare all'attenzione una questione di una certa importanza, che non dubito affligga numerosi cittadini della nostra Repubblica, minandone le opportunità di un adeguato intrattenimento. Questa questione riguarda il regolamento di monopoli.
Ieri sera abbiamo giocato a monòpoli, e l'assenza del foglietto di istruzioni aveva fatto nascere una diatriba sul meccanismo di funzionamento dell'ipoteca. La lettura del regolamento oggi ha chiarito la situazione, ma lascia aperte molte questioni che da quando giochiamo a monopoli, a quanto ne so, non sono mai state risolte del tutto. Il regolamento, infatti, tace sulla possibilità di effettuare azioni che ormai sono consuetudinarie. Ad esempio, di frequente quando si effettuano scambi, per favorire l'incontro delle volontà dei contraenti si introduce la possibilità di non far pagare ad una delle parti in gioco l'affitto su una proprietà dell'altro. E' da secoli che noi lo facciamo, almeno. E' ammissibile? (vale il brocardo Ubi lex voluit dixit, ubi noluit tacuit?)
In effetti per rendere il gioco più interessante e prolungargli, diciamo così, la vita, numerose possibilità possono essere introdotte: ieri si stava addirittura prendendo in considerazione la possibilità di gestione in comproprietà fra due giocatori di un gruppo di lotti di terreno. Il che, pensandoci, potrebbe dare luogo a conseguenze parecchio pericolose: nell'ipotesi limite in cui i giocatori rimasti in gara siano proprio i due comproprietari, che hanno una comproprietà su tutti i lotti di terreno, avremo una situazione di stallo. Nessuno paga e nessuno riscuote. A meno di non volersi affidare (partita praticamente infinita) alle "imprevedibilità" e "probabilità".
Molti altri esempi possono essere fatti. Il gioco può essere reso decisamente più complesso e articolato, ma bisogna far attenzione agli effetti che i diritti di compiere certe azioni potrebbero portare.
In conclusione, propongo la costituzione di una commissione di studio alla camera dei deputati che valuti i campi in cui l'autonomia regolamentare dei giocatori italiani possa dispiegare la sua libertà senza incappare in gravi inconvenienti, e quelli in cui l'autonomia regolamentare debba invece essere circostritta per garantire la qualità ludica del famoso passatempo; che la stessa pubblichi le risultanze dello studio svolgendo funzione di indirizzo per i numerosi giocatori italiani.
Sicuro del suo interessamento a riguardo, La ringrazio anticipatamente.

Cordialmente, Alceverde

lunedì 16 febbraio 2009

Jeeves, tieni pronta la pistola. E preparami un doppio schotch.

Anche quest'anno, avremo il festival di SanRemo. Si potrebbe insultare la totale assenza di talento da parte dei partecipanti, di gusto da parte dei giudicanti, di dignità da parte di bonolis e di benigni che prendono compensi favolosi, anche se economicamente motivati dal fatto che sono indispensabili alla sopravvivenza del festival, per quanto insopportabili. Dicevo, si potrebbe insultare ecc., ma sarebbe un errore. Il festival si riesce a reggere per il fatto che se ne parla, anche se male. E' un argomento succoso per l'industria mediatica, a prescindere dalle pressioni che sicuramente fa la rai per pubblicizzarlo. Ignoratelo, se volete combatterlo.
Ma ci riuscirete? Il trash è sempre un poco attraente, ed indubbiamente l'umorismo e l'intrattenimento che gli organizzatori proporranno al pubblico, utilizzando un' incredibile varietà di ospiti (bonolis ha fatto un lavoro gigantesco a riguardo), sarà talmente beota da essere quasi irresistibile. Come è irresistibile un pene volante ad una conferenza stampa.
Per quanto mi riguarda, parlandone, ho già tradito il mio stesso consiglio.
p.s. in alternativa si può sempre ricorrere al napalm.

domenica 15 febbraio 2009

anche tu pensavi fosse finzione letteraria?

Le uova in salamoia esistono. Ed esistono blog che ne trasmettono benevolmente la ricetta.

sabato 14 febbraio 2009

Funny games: darsi fuoco per gioco

Tutto sommato bisogna dar atto a questa generazione di essere coerente. Evidentemente i miei concittadini (episodio di nettuno) sono dei pionieri, in un certo senso. Un nuovo sport: la combustione umana. Un po' come avvenne con i triceratopi, mentre tu non guardavi.

appunti

"Nella società senza classi ogni uomo, come membro della società, collabora con gli altri membri della società, entra con essi in determinati rapporti di produ­zione e s'impegna nell'attività produttiva per risolvere i problemi della vita materiale. Anche nei vari tipi di società divise in classi i membri delle varie classi sociali entrano, in varie forme, in determinati rapporti di pro­duzione e s'impegnano nell'attività produttiva per risol­vere i problemi della vita materiale. Questa è la princi­pale fonte di sviluppo della conoscenza umana"
Mao Zedong

sotto quest'ottica, il problema comunista mi sembra porsi in forte continuità con tutta la tematica del patto sociale, così come l'aveva lasciata in eredità Rousseau. Gli uomini si associano stringendo un patto che non può portare alla schiavitù di nessuno, poichè nessuno ragionevolmente l'avrebbe stretto a questa condizione, se non sotto minaccia, invalidando conseguentemente la sua adesione. Gli unici rapporti ragionevolmente leciti sono allora rapporti di collaborazione volti a garantire la sussistenza materiale della comunità sociale, e il suo sviluppo spirituale in seconda istanza. Ogni organizzazione sociale (potrei dire politica, ma oggi si usa dare una visione ideologicamente ristretta di questo termine, identificandolo con le cariche pubbliche, lo stato, ecc.) che finisce per assumere caratteri di sfruttamento è allora ontologicamente illegale. Tanto più in una società falsata al punto da non potervi più trovare un solo uomo libero seppur tiranno, poichè l'impalcatura sovrastrutturale porta a sentire come cattiva coscienza ogni moto di autentica coscienza. Così l'uomo perisce potendosi identificare esclusivamente con "l'agire di ruolo" (dato da ciò che la sua posizione nella società gli richiede), e negli sprazzi di tempo libero assumere forme apparentemente del tutto libere a patto che non si ripercuotino sulla pratica sociale volta alla produzione.

blog transitorio

L'intero blog è di passaggio, occupa spazio mentre si decide l'impostazione e il titolo da dargli.
Un inutile base, che darà una schiatta al suo successore.

venerdì 13 febbraio 2009

Perchè, a voi che impressione dà?

Per quanto mi riguarda, Lilly Gruber (per carità, bella donna, brava giornalista, ecc ecc) da quando ha iniziato a condurre otto e mezzo su La7, non riesco che a vederla così:



Mentre un tempo la vedevo semplicemente in stile "Pretty Woman, walking down the street..."

Gelato al cioccolato, dolce-e-'n-po' salato

Quasi tutti sanno che il dolce dopo il salato e, viceversa, il salato dopo il dolce è il massimo. Ma quando ne sono venuti a conoscenza? Precisamente: quando hanno preso consapevolezza di ciò? Quando hanno acquisito questa nozione?
La questione che mi stuzzica è questa: anche prima di sapere che l'alternanza fra queste due categorie di sensazioni di gusto vi attraeva, già "compivate" questa scelta. E' da quando avevo 6 anni che serbo ricordo di questa abitudine, ma solo a 15-16 anni sono arrivato alla piena consapevolezza di ciò che facevo. Essenzialmente prima lo facevo senza coscienza, il mio corpo si indirizzava verso questo o quell'altro alimento senza farmene rendere conto. Alternavo dolce e salato senza sapere di farlo. Chi decideva per me? Ci si può muovere senza che la mente-pensante diriga? Ed allora la coscienza sorge come? Come osservatore posterierore di un agire spontaneo, incontrollato, un automatismo che prescinde da esso? E come si può pretendere allora che la Coscienza guidi la volontà?
A cosa serve la coscienza?
E l'agrodolce è la perversione maniaca dell'alternanza?

p.s. MAI titolo di un post fu più inquietante...

It's Just a Ride!




Grazie ad un mattacchione di belle speranze, l'intero spettacolo Revelations di Bill Hick, del 93, è stato messo su youtube, pure con i sottotitoli italiani. Sul link c'è il primo spezzone, da lì andate facilmente a tutti gli altri.
A Pompelmo Meccanico va la nostra gratitudine.

Questo blog è sobrio, per il momento






Nel senso che non ha bevuto? - chiese il ladrone alla sua destra
Nel senso che è essenziale? - chiese il ladrone alla sua sinistra
Zzz, Zzz - ronfò il tizio al centro. La questione non lo interessava più di tanto.