sabato 27 giugno 2009

una farsa porno-politica

"Cosa ha reso possibile che in quell' italia, in quegli anni, proprio in quel clima culturale, per un grandioso attimo la discussione politica si sia condensata intorno alla condotta sessuale di un famigerato uomo politico, nonchè capo del governo?". Probabilmente è questa la questione che si porrà di fronte ad uno storico smaliziato del secolo venturo, quando si troverà tra le mani fiumi di carta e fiotti di blog che gravitano intorno alle ultime faccende che riguardano il nostro premier Silvio Berlusconi. Già, in fondo questa è sempre la cara vecchia domanda di severa metodologia foucaltiana "Cosa ha reso possibile il proliferare di discorsi intorno ad un oggetto che viene insieme istituito ed investito da essi?". Ma tutto il fascino di questa questione deriva dal fatto che stavolta la faccenda sembra a prima vista carica di mistero, e per questo anche di fascino.
Insomma, mi si dirà, non è la prima volta che si sollevano scandali sessuali intorno alla figura del politico, sesso e potere è un binomio vecchio quanto il mondo. E questo non avrò l' ardore di negarlo di certo, da Messalina alle regine dell' assolutismo francese fino a Bill Clinton. Ma nella precisa contingenza storica in cui viene a prender forma questa magnifica, grandiosa, stupefacente costellazione di fatti e discorsi che è quella riguardante il nostro premier, sono gli stessi termini di "politica" e di "sesso" ad essere scossi. Proprio l' esempio di Bill Clinton può, sotto l' aspetto delle strategie di comunicazione, aiutarci a cogliere la peculiarità del caso di berlusconi. La distinzione tra i due è netta e corposa, ma richiede uno sguardo sottile. Nel primo caso, fu prima la persona privata di Clinton ad essere messa in discussione, e solo poi, di conseguenza, la sua sfera politica ad esserne compromessa e minacciata. Nel caso di Berlusconi invece, è impossibile ritrovare questa logica sequenziale, questo nesso causale tra un prima ed un dopo. In realtà qui, la sfera sessuale viene interamente a coincidere con quella politica, le due sono in un rapporto di immediatezza perfetta. Non c' è un berlusconi privato che getta una luce sinistra sulla politica. Ma c' è una sessuo-politico Berlusconi che si presenta come tale, in una compattezza metafisica che pure i più grandi filosofi hanno invano ricercato. La politica italiana è direttamente discussione intorno al costume sessuale di un solo individuo. Io trovo tutto ciò mirabile. Quando il destino di un popolo, l' intero corso del secolo politico italiano viene agganciato ad immagini di party, festini, libertine. E ciò potrebbe contenere in sè una doppia verità: da un lato l' estremo imbarbarimento delle aspettative dell' animale politico odierno, così come l' esito ultimo, e l' ultima conseguenza, della politica occidentale. Il che poi, fa lo stesso.
Ma ad essere sinceri c' è una cosa che più di tutte colpisce la mia iper-reattiva sensibilità estetica, e cioè che di questa unione mistica tra genitali e politica i nostri giorni ci offrono una immagine sensibile, la sua perfetta incarnazione. Parlo delle "parlamentari zoccole", supremo dono linguistico che uno delle "vedette" di questa "politica divenuta farsa", Beppe Grillo, ci ha indirizzato.

GINGKO



Postilla di Alceverde:
mi sembra rilevante questa citazione: "Una sola frase basterà a descrivere l'uomo moderno: egli fornicava e leggeva i giornali."

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