mercoledì 3 giugno 2009

Nuova semantica del "concreto": pars destruens

Tra le strategie predilette dai nemici del pensiero elaborato e riflesso c' è l' appello alla nozione di "concreto". Peccato che se scandagliata fino in fondo, tale nozione si rivolge come una coda di scorpione verso coloro che amano utilizzarla a sproposito.
Di fronte all' uomo dall' esistenza povera, il concreto appare secondo modalità la cui povertà è pari solo a quella. Il significato più diffuso di "guardare al concreto" è quello della barbarie totalitaria, in cui il concreto è pienamente identificato con l' opinione più evidente ed ovvia, facile da abbracciare, di conseguenza, vera. Il concreto, secondo questa accezione, sarebbe quindi il vero proprio perchè autoevidente. La deduzione politica di tale errore è sufficiente a decretarne l' ingenuità. Qui assume puramente il valore di appello rivolto a mettere a tacere l' altro nel nome dell' opinione condivisa.
Non di rado il concreto veste i panni della nuda compagine del fattuale di cui l' omuncolo del presente, come la mosca dello sterco, ama nutrirsi. Insomma, il concreto è la radura degli eventi così come ci vengono incontro offerti dai giornalisti e dai media, dall' incontrastabile autorità di internet. Una notizia è una notizia, tutto ciò che gravita intorno ad essa diviene mera opionione, passatempo ozioso degli specialisti dell' opinione, gli opinionisti. Ora, sul passatempo suino degli opinionisti concordo perfettamente, ma ciò è stato reso possibile solamente dalla separazione avvenuta a causa dell' informazione anonima, tra dato di fatto ed opinione, storia e uomo, dato ed elaborazione. Quindi a morte i culi stanchi dei salotti televisivi, certo, ma a morte anche il lessico plebeo e contraffatto dei giornalisti, che attraverso una pretesa di agilità, novità, velocità, d' informazione, mediante il conio quanto mai volgare di un lessico vile e tratto dai peggiori neo-logismi delle attuali scuole statistiche, economiche, pseudo-letterarie, televisive. Impoverimento del linguaggio è impoverimento ed abbassamento del concetto di "concreto", che, a prescindere dal grado di consapevolezza, viene tratto direttamente dal sistema informativo.
"Concreto" dice la mamma, "è quello che ti da da mangiare, mentre i tuoi discorsi sono buoni solo a smuovere l' aria". Non c' è neanche bisogno di insistere troppo sul fatto che una tale concezione sia tra le più dannose, false ed ipocrite tra quelle del "concreto". Parla di una realtà con cui l' uomo ha chiuso il commercio una volta per tutte. Una realtà, anche politica, predestinata, il ritorno all' involuto fato dei greci. Il concreto è qui l' allineamento perfetto tra le fila del sistema produttivo, anzi DEL sistema produttivo.
Gli occhi di chi ha lo stomaco di pronunciare una cosa simile, sono assoggettati nell' unica prospettiva che gli è stata concessa, o che gli rimane. Lo stesso vale per chi vorrebbe il concreto essere scoparsi una ragazza piuttosto che tagliarle le unghie. Gerarchie, preferibilità, vantaggi perfettamente coordinati in un' unica dispotica visione del mondo e delle cose.
Se essere concreto significa non essere astratto, allora il concreto è un concetto enorme. Non-astrazione dalla realtà quotidiana, quindi. Ma il "quotidiano" non solo muta storicamente, è ingovernabile nel suo oscillare da individuo ad individuo. Unione con le cose contrapposta al giudizio preventivo (astratto): allora il concreto è infinito ritorno sull' inesauribilità del reale, e non la sua definitiva chiusura. Solo così il concreto può assumere un senso diverso da quello di "chinare la testa". A costo di rendere il concetto considerato più solido, il più scivoloso.

GINGKO


---------siparietto conclusivo------------------

Sprovveduto qualunque: "si ok, ma IN CONCRETO che intendevi dire?"

il fegato di gingko produce bile*
Gingko decide di non rispondere.
Gingko sognerà di uccidere, stanotte.

3 commenti:

  1. sprovveduto qualunque dice:
    quando ti becco ti ammazzo!
    leggi:
    "ti invio una busta con un proiettile e la tua foto"
    interpreta:
    "ti voglio bene"

    ps: ma secondo te il concreto esiste per sè stesso o in virtù della sua partecipazione al concetto astratto di concreto, ossia la concretitudine?

    ti seguo sempre, complimenti per la trasmissione

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  2. Ascoltatore:" dottor Cruciani, anzitutto complimenti per la trasmissione, la seguo sempre..."
    Cruciani: "grazie, grazie, sì, sì, dica ora...
    A: "è tra le poche che ancora ascolto, fa un buon lavoro, ha opinioni equilibrate, blabla..."
    C: " ARRIVI AL PUNTO SANTO IDDIO!"

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  3. vede, il punto è, dottor Santoro...che me ne stavo a casa mia tanto tranquillo ascoltando la pubblicità e mi hanno rubato raidue da sotto il naso...


    a.d.l.

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