sabato 19 dicembre 2009

ogni pranzo domenicale, anche se è sabato.

E' una tradizione che viene ad innestarsi in un ambito istituzionale tradizionale con la naturalezza dello sfogo di emotività.

Sto, naturalmente, parlando del
Rompere i piatti nelle litigate di famiglia a tavola. Solitamente l'azione è riservata alla donnna. E' un'azione dotata di un almeno duplice senso. Da un lato, è ormai un eclante simbolo che esprime un messaggio agli altri individui. Dall'altro, quel messaggio si rafforza e si veicola proprio mediante la rabbia che viene a soddisfarsi e ad affermarsi con la distruzione dell'oggetto.
Per contorno si suggerisce patè di crisi isterica, che ben si sposa con lacrime e pugni contro il muro.
Da bere? Minacce d.o.c.g. della famiglia dei "un giorno di questi...", che siano state lasciate decantare per almeno mezz'ora prima di essere servite alla temperatura corporea di 40°. Sindrome di accerchiamento q.b.

Et...voilà: Il piatto è pronto.
Per essere scagliato.

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